giovedì 1 novembre 2012

Delocalizzazione cementificio: Del Trecco, “La Sclocco si arrampica sugli specchi”

“Dice un vecchio adagio che ‘le chiacchiere se le porta via il vento’, mentre ‘carta canta’: il consigliere regionale Marinella Sclocco si arrampica sugli specchi, scivola, glissa, cerca vie di fuga, dice e si contraddice, ammette l’errore e poi, veloce giravolta, smentisce se stessa. Sulla risoluzione inerente la delocalizzazione del cementificio di Pescara ha commesso, spero involontariamente, un clamoroso e pericoloso scivolone che ora ha il dovere di correggere con la massima urgenza: nella prossima seduta del Consiglio regionale dovrà presentare una nuova risoluzione che annulli la precedente e ribadisca a chiare lettere, senza se e senza ma, la volontà di agevolare lo spostamento dello stabilimento dal territorio cittadino, non prevedendo l’adozione di iniziative ‘nell’ambito del rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale’. Per non sbagliare, questa volta, le sarà sufficiente copiare gli atti già redatti dall’amministrazione comunale di Pescara, la prima che in cinquant’anni ha adottato una decisione forte e coraggiosa per attivare la delocalizzazione dell’impianto, semplicemente rilasciando ‘parere non favorevole’ al rilascio dell’Aia e aprendo dunque una riflessione anche negli altri Enti che dovranno pronunciarsi nel merito. Su problematiche di tale portata e gravità, mi spiace per il consigliere Sclocco, c’è da fare ben poca ironia, specie quando, con un proprio errore, si rischia di mandare all’aria un lavoro di mesi condotto nell’esclusivo interesse dei cittadini, e oggi la Sclocco farebbe bene a chiedere scusa alla città”. E’ la replica dell’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco alle affermazioni odierne del consigliere regionale Pd Marinella Sclocco. “Il consigliere Pd Sclocco è naturalmente imbarazzata e a disagio all’indomani di un errore tanto clamoroso, ossia aver proposto al Consiglio regionale l’approvazione di una risoluzione che, anziché chiedere la delocalizzazione incondizionata del cementificio, avanza una serie di proposte, alcune delle quali assurde e irrealizzabili, da attivare ‘nell’ambito del rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale’, ovvero, visto che la lingua italiana non è un’opinione del consigliere Sclocco, ma ha un peso specifico, l’Aia si può anche dare purchè, all’interno, venga previsto un cronoprogramma di iniziative da attuare sperando nel futuro spostamento dello stabilimento. Questo è il reale significato di quella risoluzione approvata, forse frutto di un errore, ma comunque è un errore che va rettificato, perché purtroppo per gli Uffici tecnici e per le Amministrazioni pubbliche quello che valgono sono i documenti scritti e non le loro interpretazioni personalizzate secondo lo ‘Zingarelli’ del consigliere Sclocco, la quale, con quella risoluzione, si è oggi assunta una responsabilità pesante nei confronti delle città di Pescara, Spoltore e San Giovanni Teatino, mobilitate dallo scorso 4 settembre per riuscire a ottenere un risultato storico, che mai prima d’ora era stato tentato da alcuno. Ma il consigliere Sclocco non poteva saperlo perché lei non c’era al sit-in promosso sotto la Asl con le Associazioni ambientaliste per sensibilizzare gli Enti sulla problematica, non c’era alla fiaccolata, e probabilmente, pur essendo consigliere regionale, non sapeva neanche che la Regione aveva indetto una Conferenza dei Servizi, lo scorso 4 settembre, per il rinnovo dell’Aia, una Conferenza che è stata ufficializzata alla città e alla comunità dall’amministrazione comunale. Ma probabilmente sospetto che tutto questo suoni come una novità per il consigliere Sclocco che è entrata a gamba tesa su una vicenda di cui non conosce nulla, rischiando di mettere a rischio tutto il lavoro condotto sino a oggi dalla nostra amministrazione comunale. Oggi il suo errore va corretto nell’interesse della città: bando alle chiacchiere, il consigliere Sclocco ha il dovere di presentare nella prossima seduta del Consiglio regionale una nuova risoluzione che vada ad annullare l’atto precedente e impegni la Regione Abruzzo ad attivarsi per la delocalizzazione del cementificio. Se il consigliere Sclocco ha problemi nel redigere il documento o non conosce l’esatta terminologia tecnica, potrà copiare il documento redatto dall’amministrazione comunale di Pescara così non rischierà ulteriori errori”. In merito all’intervento del consigliere regionale Costantini “mi spiace dover smentire, atti alla mano, le sue parole: innanzitutto la prima e unica iniziativa adottata sino allo scorso 4 settembre per la delocalizzazione del cementificio risale al 2006 – ha detto l’assessore Del Trecco – ed è rappresentata dalla mozione proposta dagli assessori Fiorilli e Masci, all’epoca consiglieri di centro-destra che sedevano sui banchi dell’opposizione al Comune di Pescara, mozione votata dal Consiglio comunale. Nel 2007 non ci sono atti, mentre nel 2008 è stato redatto, sottoscritto e approvato dalla giunta, in cui sedevano due assessori dell’Italia dei Valori, il partito del consigliere regionale Costantini, uno scellerato accordo con cui il Comune di Pescara ha avallato la permanenza sul territorio di Pescara per altri 15 anni del cementificio, in cambio della corresponsione di una somma annuale, circa 120mila euro l’anno, destinati a essere reinvestiti sul territorio, accordo che diede forma e sostanza alla realizzazione dello Huge Wineglass di Toyo Ito. A questo punto non comprendo a quali altri presunti protocolli siglati faccia riferimento Costantini, evidentemente poco presente nel 2008 a Pescara e in Comune in quanto impegnato nella campagna elettorale delle regionali contro il Presidente Chiodi”.

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