sabato 17 novembre 2012
Delocalizzazione antenne San Silvestro, l’Agcom invia un documento alle emittenti tv
“Sulla vicenda delle antenne di Pescara, oggi si riparte da due assunti incontrovertibili: in primo luogo, San Silvestro non è più sito idoneo per ospitare le antenne, e non lo è grazie alla volontà espressa chiaramente dal Comune di Pescara e dalla Regione Abruzzo la quale, quest’ultima, ha escluso l’area dall’elenco dei siti ritenuti idonei inviato all’Agcom, a fronte della disponibilità, sul solo territorio regionale, di altri 129 siti a terra alternativi, ai quali abbiamo aggiunto anche una centotrentesima opzione, la delocalizzazione in mare, che certamente non è un obbligo, ma solo una possibilità in più. In secondo luogo, le ordinanze di disattivazione degli impianti sono state sottoscritte dalla Dirigenza del Comune di Pescara in seguito a un’indagine eseguita non dal Comune, ma dalla Guardia di Finanza, che, comminando peraltro multe salatissime, ha certificato l’assenza delle necessarie autorizzazioni comunali a esercitare sul colle. Per evitare la disattivazione le emittenti possono presentare un Piano di risanamento, ma non a San Silvestro che non è più sito idoneo. E in presenza di abusi, la macchina della giustizia segue sempre strade molto più rigorose, che difficilmente potranno essere bloccate. Prendo atto della nota pervenuta dal Direttore dell’Agcom su sollecitazione delle emittenti radiotelevisive, una nota indirizzata infatti non alle Istituzioni, ma alle emittenti stesse e, per conoscenza, ai Direttori Generali del Ministero dello Sviluppo Economico Francesco Troisi e Francesco Saverio Leone. Una nota che però non cambia di una virgola la posizione coerentemente assunta dall’amministrazione comunale e, sono certo, dalla Regione Abruzzo. Anzi, in vista della scadenza del prossimo 30 novembre, termine ultimo in cui si concluderà il lavoro del Tavolo tecnico regionale, scriverò al presidente della Regione Abruzzo Chiodi, alla Commissione regionale Sanità, a tutti i rappresentanti istituzionali regionali e locali, e anche al Comitato cittadino anti-antenne per svolgere un incontro teso a delineare i contorni del lavoro da svolgere”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia in riferimento alla nota inviata alle emittenti televisive dall’Agcom. “In realtà – ha puntualizzato il sindaco Albore Mascia – si tratta di un documento lungo sei pagine in cui l’Agcom, nelle sue premesse, chiarisce diversi aspetti, mettendo in luce anche la volontà delle istituzioni locali, Comune e Regione in primis, di spostare le antenne da San Silvestro, ormai inidoneo a svolgere tale funzione. E peraltro si ricorda che già dal 2003 era stato indicato, tra gli altri siti alternativi, Pietracorniale, a Bussi sul Tirino. E, sostenendo la necessità di delocalizzare gli impianti, la Regione ha anche fornito il centotrentesimo sito alternativo, ossia il progetto di trasferimento degli impianti su una piattaforma off shore, che peraltro è risultata idonea sotto il profilo radioelettrico, ossia nella sua capacità di assicurare la ricezione dei segnali utili con il desiderato grado di qualità nella provincia di Pescara, nella capacità di assicurare la compatibilità con le reti di riferimento delle regioni limitrofe e la compatibilità internazionale. Nelle sue conclusioni l’Agcom ribadisce che ovviamente l’inclusione del sito off shore nel Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze non può determinare un obbligo per gli operatori a utilizzarlo, un concetto che avevamo ribadito anche Comune e Regione, ricordando infatti che, oltre alla piattaforma in mare, gli operatori hanno altri 129 siti alternativi a terra tra i quali scegliere dove trasferire i propri impianti. Infine l’Agcom si è limitata a ricordare che San Silvestro non è stato incluso nell’elenco dei siti idonei perché la sua esclusione deriva dal mancato assentimento da parte della Regione Abruzzo già dal 1998. E anche questo, in realtà, è un concetto ben noto, peraltro scontato visto che spetta per legge alle Regioni fornire l’elenco dei siti idonei per l’installazione degli impianti radiotelevisivi e infatti sono le Regioni, in ultima analisi, a dover decidere la delocalizzazione. In altre parole, il documento dell’Agcom, chiesto dalle emittenti, non aggiunge molto rispetto a quanto emerso già nelle riunioni del Tavolo tecnico regionale, né modifica la sostanza delle ordinanze di disattivazione firmate dal Comune che partono da un presupposto diverso. In quelle ordinanze dirigenziali – ha ribadito il sindaco Albore Mascia – non abbiamo infatti ordinato la disattivazione degli impianti perché San Silvestro all’improvviso non è più sito idoneo, ma perché la Guardia di Finanza ha accertato degli abusi, ossia l’assenza, per 59 impianti radiotelevisivi, delle necessarie autorizzazioni comunali. In altre parole, seppure San Silvestro fosse ancora oggi sito idoneo inserito nel Piano Nazionale delle Frequenze, multe e ordinanze sarebbero arrivate lo stesso, indipendentemente da tutto. La differenza sostanziale sta però nella seconda parte della vicenda, perché le emittenti per evitare lo spegnimento possono oggi presentare un Piano di risanamento, ma non per San Silvestro che non è più sito idoneo, dunque il Comune non potrebbe mai autorizzare un’antenna nell’area. Ovviamente terremo in debita considerazione il documento sottoscritto dal Direttore dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Vincenzo Lobianco, e ci aspettiamo, come ho già preannunciato nel corso dell’ultima riunione svoltasi nei giorni scorsi a San Silvestro, che le ordinanze sottoscritte dal Comune, abbiano anche un iter giudiziario fatto di ricorsi. Per tale ragione intendo coinvolgere di nuovo il Presidente Chiodi e tutti i consiglieri regionali di Pescara, a partire dalla V Commissione regionale Sanità, presieduta da Nicoletta Verì, che peraltro martedì prossimo redigerà un documento che rafforzerà ulteriormente la nostra battaglia. E prima del 30 novembre, scadenza ‘bonaria’ del lavoro del Tavolo tecnico regionale, intendo convocare una riunione, alla presenza anche dei rappresentanti del Comitato antiantenne, per decidere i prossimi passi che le Istituzioni andranno a compiere. Sicuramente non intendiamo retrocedere di un passo rispetto alle posizioni assunte perché sia chiaro che la nostra non è una battaglia contro le imprese o delle aziende, ma è una battaglia per la salute e la serenità di oltre 2.500 persone, costrette da troppi anni a convivere con quelle antenne, ed è una battaglia per il rispetto delle regole”.
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