giovedì 29 novembre 2012

Assenza dell’acqua nella scuola media Foscolo, la replica dell’Aca

“Il Comune di Pescara prende atto delle affermazioni dell’Aca, secondo cui nessun tecnico dell’Azienda acquedottistica ha manipolato le saracinesce cittadine togliendo l’acqua potabile alla scuola media Foscolo di via Einaudi, saracinesche che ieri sono state trovate chiuse proprio dai dipendenti dell’Aca. A questo punto però la situazione è ancora più grave e preoccupante: l’Aca è l’azienda responsabile della gestione e conduzione di quelle saracinesche, dunque dovrà ora spiegare come possa essere stato possibile che qualcuno, un estraneo, un vandalo o chiunque altro, sia potuto arrivare alle saracinesche e chiuderle, lasciando una scuola cittadina senz’acqua per tre giorni, sollevando ora mille interrogativi e dubbi circa i livelli di sicurezza di tali impianti che hanno una rilevanza strategica per la città. Ora si è aperto un ‘caso’ che intendo approfondire arrivando sino in fondo”. Lo ha detto l’assessore alla Pubblica istruzione Roberto Renzetti replicando alla nota dell’Aca. “Il fatto accaduto continua a essere grave – ha detto l’assessore Renzetti – e rappresenta un danno anche per l’immagine della nostra amministrazione comunale. In sostanza, quattro giorni fa, nella scuola media ‘Foscolo’, situata in via Einaudi, ci è stata segnalata l’assenza di acqua dalle condutture. Subito nella struttura abbiamo inviato i tecnici comunali per verificare l’origine del danno. E per due giorni gli operai hanno continuato a lavorare nella scuola alla ricerca dell’eventuale perdita, però irrintracciabile. Ieri la dirigente scolastica, giunta al terzo giorno senza acqua nei bagni e nei servizi, indisponibili per gli studenti, ha deciso di chiudere la scuola per l’intera giornata rimandando a casa i bambini e allertando l’amministrazione comunale del disguido. Di nuovo i nostri operai sono tornati nella scuola media, ma questa volta hanno chiamato anche l’Aca per capire cosa potesse essere accaduto e a quel punto si è chiarito l’arcano: come riferito dall’ingegner Giovanni Caruso, i tecnici dell’Aca avrebbero ricordato di aver chiuso le saracinesche dell’acqua tre giorni prima, per effettuare dei lavori di manutenzione in via Aldo Moro, saracinesche che non erano state riaperte, privando la scuola dell’acqua. Oggi la replica e rettifica dell’Aca suona in realtà come un pericoloso campanello d’allarme per la città: in sostanza, secondo l’Aca, la saracinesca non sarebbe stata chiusa dai tecnici dell’Aca, ma da ‘ignoti’. Dichiarazione assurda: in sostanza l’Aca, responsabile della gestione delle linee idriche, ha dichiarato che qualcuno, a sua insaputa, avrebbe manipolato le valvole di linea, che evidentemente sono di facile accessibilità a chiunque. A questo punto prendiamo atto di quanto messo per iscritto dall’Aca, affermazione che tuttavia non chiude la vicenda, ma ne apre una ancora più grave, perché ora chiederemo conto all’Azienda di quali siano i dispositivi di sicurezza utili per proteggere i nostri impianti da atti vandalici o manipolazioni. Non è possibile che una saracinesca che porta acqua a un quartiere o a una scuola possa essere toccata e chiusa o aperta da ‘ignoti’, senza che l’Aca ne risponda. Intendo andare sino in fondo a tale vicenda che continua a essere grave”.

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