venerdì 11 gennaio 2013
Domani l'86° anniversario dell'unificazione tra Pescara e Castellamare
Sabato 12 gennaio si festeggerà l'86esimo anniversario dell'unificazione tra Pescara e Castellammare, avvenuta il 12 gennaio 1927. ‘Quella di domani – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia – è una data significativa per la storia dello sviluppo della nostra città che sono certo i nostri insegnanti sapranno approfondire con le proprie classi, riscoprendo l’importanza della tutela della nostra storia, innanzitutto quale strumento fondamentale per capire da dove proveniamo e poi perche’ la tutela delle nostre radici storiche pu essere importante per le determinazioni future. Pensiamo che L’Aquila e’ stata preferita a Pescara quale capoluogo di regione proprio perche’ venne considerata una città storica’ avendo i castelli, le cattedrali, mentre Pescara era troppo giovane. Parliamo di una ricorrenza che segnò un momento storico fondamentale per il nostro capoluogo che, a partire dal 12 gennaio 1927, trov nell’unificazione di due Comuni fino ad allora separati, quella forza politica, amministrativa, economica e insieme quella dimensione territoriale che consentirono alla nuova Pescara’ di avviare un significativo processo di sviluppo, limitato, almeno nelle prime fasi, all’aspetto urbanistico-architettonico, ma successivamente propagatosi anche a quello produttivo, culturale, turistico, un percorso di crescita che e’ poi proseguito inarrestabile sino ai giorni nostri. Quel 12 gennaio 1927 ha segnato l’inizio del percorso che port Pescara ad acquisire la dimensione della nuova citta” e a divenire un punto di riferimento per l’intera regione Abruzzo, come peraltro ben profetizzato da Vittorio Emanuele II, per la sua posizione geografica strategica, al centro della direttrice adriatica, per la presenza dell’importante Stazione ferroviaria e dello sbocco sul mare destinato ad accogliere il porto cittadino, per la sua forte vocazione commerciale e per l’intraprendenza e operosita’ della sua classe dirigente. E infatti – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – sull’onda della forza propulsiva derivante dalla fusione, fu negli anni immediatamente successivi che la citta’ ha assistito alla realizzazione dei due importanti Palazzi che ancora oggi ospitano gli Uffici del Comune e della Provincia, dell’imponente sede delle Poste centrali, della Camera di Commercio, del Liceo Ginnasio e della splendida Cattedrale di San Cetteo, solo per ricordare i pi rilevanti esempi della ricchezza architettonica e del fervore di opere pubbliche che hanno caratterizzato quel periodo storico. Per conferire organicita’ alla nuova citta’ e al tempo stesso per favorire l’esplosione delle sue potenzialita’ di sviluppo, venne inviato a Pescara Berardo Montani, il primo Podesta’, il quale, anche ponendosi a volte in posizione conflittuale rispetto agli interessi corporativi locali e ai campanilismi’ delle due sponde, assunse le importanti decisioni e le scelte strategiche che determinarono il futuro assetto urbanistico pescarese, grazie anche alla collaborazione dell’architetto Vincenzo Pilotti, professore dell’Universita’ di Pisa che contribui’ a ridisegnare il centro di Pescara, conferendogli anche un forte significato simbolico di prossimita” territoriale, individuando il fiume come fattore unificante, quel fiume che sino ad allora era stato considerato come elemento di divisione tra le due municipalita’ e che invece divenne il punto di snodo. Non dimentichiamo poi che dopo poco, l’8 novembre 1928, avvenne un altro passaggio cruciale per il futuro sviluppo economico e turistico della citta’, in quanto venne attribuito alla municipalita’ di Pescara l’aeroporto, da poco istituito con il nome di Campo di Fortuna di Pescara’, e che solo successivamente, per volonta’ di Gabriele D’Annunzio, venne denominato Pasquale Liberi’ in onore dell’aviatore abruzzese. Il momento dell’unificazione e’ stato dunque il crocevia dello sviluppo della citta’ stessa ed e’ nostro dovere di amministratori ricordare con senso di gratitudine coloro che contribuirono alla concretizzazione delle aspettative legate all’unione delle due municipalita’. Quindi, oltre alle forze politiche, alle associazioni degli operatori economici, dobbiamo menzionare due figure che hanno avuto un ruolo decisivo nei confronti del Governo in carica, ossia l’onorevole Gianfranco Acerbo e Gabriele D’Annunzio – ha aggiunto il sindaco Albore Mascia -. Il recupero della memoria storica e delle nostre radici rappresenta un imprescindibile bagaglio morale per noi amministratori, per rinforzare ulteriormente le motivazioni e il senso di responsabilita’ che ci animano nella guida del Governo cittadino e al tempo stesso un monito per favorire il superamento delle barriere politiche che dividono e che impediscono, a volte, di conseguire risultati ancora pi ambiziosi per Pescara. Ed e’ questa la lezione pi importante che abbiamo il dovere di trasmettere alle giovani generazioni’.
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