venerdì 25 gennaio 2013

Non passa la mozione di sfiducia

“Ringrazio la mia maggioranza di governo che oggi ha saputo dare, per l’ennesima volta, uno straordinario esempio di compattezza a difesa dell’operato della coalizione di centro-destra che sta concretamente cambiando il volto della città. E tale operato spaventa ovviamente la minoranza consiliare, che vede ingigantirsi la propria distanza dal territorio, incapaci di coglierne necessità ed esigenze. Oggi abbiamo politicamente travolto il centro-sinistra esattamente com’è accaduto nel 2009 alle urne, con i 22 voti della maggioranza presente in aula, oltre ai 2 consiglieri assenti per cause di forza maggiore, a dimostrazione che a Pescara c’è un governo comunale forte e convinto del proprio programma”. E’ il commento del sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia alla seduta odierna del Consiglio comunale dopo la conclusione del voto sul primo punto all’ordine del giorno inerente la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, mozione presentata dal consigliere Fli Massimiliano Pignoli e sottoscritta da tutta la minoranza. “Di fatto – ha detto il sindaco Albore Mascia – la seduta odierna del Consiglio si è rivelata un boomerang politico per il centro-sinistra che, dopo averci tenuto in aula per sei ore ad ascoltare i propri ritornelli strumentali, si è ritrovato, come previsto, con un pugno di mosche in mano. Probabilmente quella mozione di sfiducia è stato un passo azzardato che, dei politici più avvezzi o più esperti, non avrebbero mai commesso facendo affidamento più su rumors giornalistici e pettegolezzi da bar che su un reale scollamento della maggioranza, scambiando per una ‘crisi’ ogni minimo confronto politico all’interno di un’alleanza, quella di centro-destra, che è invece abituata al dibattito e a una democratica dialettica”. “La seduta odierna del Consiglio è stata la seduta delle ‘speranze naufragate’ – ha aggiunto il consigliere Pdl Lorenzo Sospiri -, in cui a un certo punto neanche i consiglieri di minoranza riuscivano a mostrare pathos, arrampicandosi sugli specchi, parlando di passaggi di consegne tra assessori, secondo un rituale ben più abusato dal centro-sinistra che ogni tanto faceva piombare in Consiglio un ‘marziano’ arrivato da non si sa quale pianeta. Oggi la politica sta attraversando un periodo difficile e ritengo che il sindaco Albore Mascia abbia avuto il merito di mantenere sempre la barra dritta sui principi fondanti della nostra amministrazione. E infatti le argomentazioni sentite in aula sono sempre diverse: prima ci si accusava che la nostra amministrazione non produceva ‘fatti’ significativi per la città; oggi ci si rimprovera la vicenda del porto, la problematica che attecchisce più facilmente nel popolo, ma paradossalmente l’unica vicenda su cui il sindaco non ha mai avuto competenza. Oggi sul tavolo della città ci sono 47 milioni di euro di opere pubbliche che incideranno sullo sviluppo della città. E la sconfitta odierna della minoranza al voto sulla mozione di sfiducia sarà l’anticipazione e la fotografia plastica della sconfitta del centro-sinistra alle prossime politiche e poi alle amministrative”. Il consigliere Sospiri ha anche invitato il centro-sinistra “a prendere atto di non avere i numeri sulla mozione e a ritirare il documento, nato in un periodo in cui si pensava di poter avere il sostegno di un alleato, l’Udc, che ha invece oggi ricordato le motivazioni del confronto in seno all’alleanza, ribadendo di far parte di una maggioranza che deve realizzare un programma di governo giunto al momento apicale”. Subito dopo c’è invece stato il voto per appello nominale: 17 i voti a favore della mozione di sfiducia, ossia i consiglieri Alessandrini, Blasioli, Balducci, D’Angelo, Diodati, Marchegiani, Fusilli, Del Vecchio, Di Pietrantonio e Corneli del Pd; Renato Raneri, Giuseppe Bruno e Pignoli di Fli; Sulpizio dell’Idv; Di Nisio indipendente; Di Iacovo di Sel e Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista. Sono invece stati 22 i voti contro la mozione di sfiducia, ossia il sindaco Albore Mascia, i consiglieri Sospiri, Chiavaroli, Foschi, Di Pino, Berghella, D’Incecco, Pastore, Di Luzio, Sabatini e Arcieri Mastromattei per il Pdl; Livio Marinucci indipendente; Salvati, Licio Di Biase, Dogali, Di Noi e De Camillis dell’Udc; Caroli, Mambella, Masci, Cremonese e Di Marco di Pescara Futura. E la mozione è stata bocciata. “La realtà – ha commentato il capogruppo Pdl Foschi al termine della seduta – è che oggi a uscire con le ossa rotta dalla seduta consiliare è stata la minoranza, che si è dilettata in uno stancante esercizio dialettico senza neanche accorgersi di quanto lo stesso fosse distante dai reali problemi della città. Lo avevamo detto quando era stata annunciata la mozione di sfiducia con la raccolta delle firme: atti politici di tale portata si portano avanti solo quando si hanno certezze sulla propria forza in aula, in caso contrario è evidente che se ne esce drammaticamente sconfitti. Al Comune di Pescara c’è una maggioranza solida, che ha la capacità di discutere, anche con toni accesi, vivaci, talvolta anche ad alta voce, ma è comunque una maggioranza compatta che, al di là dei confronti, non ha dubbi su quel programma che sta realizzando. Una maggioranza che oggi è uscita ulteriormente rafforzata dalla seduta del Consiglio”.

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