sabato 29 dicembre 2012

Masci: "Pescara Parcheggi è una società al cento per cento comunale"

“Il voto della ratifica della delibera sulla riduzione del canone applicato alla società Pescara Parcheggi, delibera già approvata dalla giunta comunale, è stato quest’oggi infruttuoso, con soli 19 voti a favore, a fronte dei 21 necessari, 5 contrari, dei consiglieri dell’Udc, che comunque non hanno fatto mancare il numero legale in aula, e 2 astenuti. Purtroppo alcune assenze dall’aula da parte dei consiglieri Pdl si sono fatte sentire e andranno discusse con i vertici provinciali del partito, anche se in alcuni casi si trattava di assenze previste e preannunciate da settimane a fronte di impegni assunti per il ponte festivo. Tuttavia l’esito del voto nulla cambia rispetto al provvedimento già varato dall’esecutivo: ovvero la riduzione del canone è comunque efficace e la nostra amministrazione comunale dovrà semplicemente riequilibrare i conti in vista del bilancio consuntivo che, come ogni anno, approderà in aula nell’aprile 2013. Il centro-destra potrà da oggi, da solo, rivendicare il merito di aver risanato una società che ora potrà entrare sul mercato con un congruo prezzo di mercato al fine di individuare partner in grado di sostenere anche operazioni economiche di rilievo, una società dunque, Pescara Parcheggi, che non dovrà essere ‘svenduta’ e che comunque resterà sotto il controllo pubblico. Ma soprattutto il solo centro-destra potrà rivendicare il merito di aver salvato 31 posti di lavoro oggi a tempo indeterminato, creati da una società che in appena due anni ha comunque versato al socio unico, ossia al Comune di Pescara, ben 3milioni 657 mila euro di utili stabilizzando i 31 operatori storici del servizio e riassorbendo anche i sette dipendenti ai quali un mese fa non era stato momentaneamente rinnovato il contratto. E parliamo di 39 persone che, per colpa dei partiti di centro-sinistra hanno concretamente rischiato di ritrovarsi disoccupati dopo che per vent’anni si sono occupati della gestione dei posti auto a pagamento della città, perché mai il Comune avrebbe potuto riassorbirli come personale interno, smentendo una volta per tutte le clamorose menzogne infarcite negli ultimi mesi dalla minoranza consiliare”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl Armando Foschi ufficializzando l’esito odierno della seduta del Consiglio comunale, l’ultima del 2012. “E’ bene ricordare che Pescara Parcheggi è una società al cento per cento comunale – ha ribadito in aula il consigliere Carlo Masci – ed è assurdo che il Comune chieda a una società, di cui è socio unico, un canone eccessivo, impedendo alla società stessa di stare in pareggio. Negli anni passati, prima dell’arrivo del centro-destra al governo della città, si è tentato di trovare altre soluzioni al problema dei parcheggi, e la storia esiste e si deve ricordare: se oggi siamo arrivati a Pescara Parcheggi è perché ci sono stati altri passaggi molto travagliati sulla gestione dei posti auto a pagamento della città, parcheggi che noi consideriamo un valore che deve restare al Comune, mentre altri pensavano che i parcheggi fossero un valore che doveva andare ai privati. In un anno e mezzo di gestione nessuno ha mai potuto dire una sola parola sulla gestione della società e sull’operato del suo amministratore delegato. Certo, oggi la società paga l’Iva che è un costo, ma se Pescara Parcheggi potesse essere utilizzata non solo per la gestione dei posti auto, ma anche per fare altre attività di servizio, l’Iva si potrebbe recuperare, è solo questione di buon senso”. Di nuovo in aula il Pd ha sollevato il ‘caso’ inerente la cartella per il pagamento della Tarsu, la Tassa sui rifiuti, che nei giorni scorsi è stata inviata dall’Ufficio Tributi al Comune, annunciando la presentazione di esposti in Procura. “Anche su tale problematica – ha ribadito e spiegato l’assessore ai Tributi Massimo Filippello – il Pd sta tentando di sollevare un ‘giallo’ inesistente che gli uffici sono in grado di chiarire in maniera assolutamente trasparente. Il principio secondo il quale le società partecipate al 100 per cento dall’Ente pubblico debbano essere soggette al pagamento della Tarsu è stato sancito da una recente sentenza della Corte di Cassazione. Recepita la sentenza i nostri uffici hanno subito attivato la procedura per verificare come andasse tassata la società Pescara Parcheggi: la Tarsu si fonda su due principi fondamentali, ossia che chi inquina paga e, in secondo luogo, che la Tarsu la paga chi occupa un’area in gestione. Pescara Parcheggi in effetti occupa aree demaniali dove però sporcano tutti, non solo chi lascia l’auto in sosta, ma anche chi transita su quelle superfici, e quindi andava trovata una tariffa ad hoc da applicare alla fattispecie. Non trovando un ‘caso’ analogo specifico, il Dirigente dell’Ufficio Tributi ha emesso un avviso di accertamento applicando la tariffa utilizzata per i parcheggi al coperto, basata sul costo sostenuto dalla Attiva per la pulizia di quelle aree a partire dal marzo 2010. Ma ripeto: né nel 2010 né nel 2011 i nostri Uffici, né tantomeno Pescara Parcheggi sospettavano dell’obbligo di tale onere contributivo sancito e istituito solo in seguito alla recente sentenza della Corte di Cassazione, che però abbiamo provveduto subito ad applicare proprio per non far salire le eventuali sanzioni a carico del contribuente e dell’amministrazione comunale stessa. Una volta che abbiamo verificato l’esistenza dell’obbligo al versamento, il Dirigente ha emesso la cartella pari a circa 600mila euro, che però, se pagati entro i 60 giorni successivi, vedono la riduzione di un terzo delle sanzioni, scendendo a poco meno di 400mila euro. Ricevuta la cartella, Pescara Parcheggi ha presentato un’istanza di annullamento in autotutela, istanza consegnata venerdì scorso ai nostri uffici, annunciando, nell’istanza stessa, che, in caso di mancata risposta entro i successivi cinque giorni, avrebbe presentato ricorso dinanzi alla Commissione Tributaria. A quel punto il nostro Dirigente ha subito esaminato la pratica e, approfondita la tematica, ha ritenuto opportuno dare seguito alla rettifica del provvedimento applicando la tariffa più corretta, ossia la stessa che si applica per il porto turistico e gli arenili, ossia per le aree aperte al pubblico. Un provvedimento motivato in una relazione di quattro pagine in cui il Dirigente ha chiarito che in effetti la Tarsu non copre il costo dello spazzamento, ma solo quello della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e la tassa stessa si basa sulla potenzialità a produrre rifiuti da parte dell’utente. Nel caso specifico è evidente che il posto auto gestito da Pescara Parcheggi non produce la stessa spazzatura di un albergo, ma è piuttosto assimilabile alla quantità di rifiuti prodotta su un arenile. Di conseguenza gli uffici tecnici, e non certo la politica, hanno ritenuto opportuno procedere a una rettifica della cartella in autotutela, applicando la tassa di 70mila euro. Ancora una volta parliamo di una questione di natura puramente tecnica, che non ha nulla a che vedere con la politica, che non deve fare ingerenze, perché non è la politica che decide quali cartelle emettere ed eventualmente di quale natura, visto che la competenza è puramente degli Uffici e non degli assessori, dei consiglieri o del sindaco. E ancora una volta su tale vicenda il Pd sta inutilmente tentando di sollevare polveroni destinati a dissolversi come neve al sole”. Stamane, in aula, “innanzitutto – ha detto il capogruppo Pdl Foschi – sono stati puntualmente bocciati tutti gli emendamenti ostruzionistici presentati dal Fli con Massimiliano Pignoli. Quindi siamo arrivati al voto della delibera, voto che purtroppo è stato infruttuoso perché per le ratifiche di bilancio sono necessari 21 voti a favore, e in aula ne abbiamo avuti solo 19, con 5 voti contrari e 2 astensioni. Resta comunque valido il provvedimento approvato dalla giunta, ossia la riduzione del canone alla società Pescara Parcheggi. Ora dovremo solo riequilibrare i conti per la minore entrata in vista del consuntivo di bilancio, che arriverà in aula ad aprire 2013”.

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