venerdì 28 dicembre 2012

Consiglio comunale, domani torna in aula la delibera su Pescara Parcheggi

“Tornerà domani, sabato 29 dicembre, in aula la delibera per la ratifica della variazione di bilancio, già approvata dalla giunta comunale, inerente la riduzione del canone applicato alla società Pescara Parcheggi, una società che in appena due anni ha versato al socio unico, ossia al Comune di Pescara, ben 3milioni 657 mila euro di utili e che ha ora stabilizzato i 31 operatori storici del servizio con contratti a tempo indeterminato sottoscritti dalla società di lavoro interinale Gi Group, riassorbendo anche i sette dipendenti ai quali un mese fa non era stato momentaneamente rinnovato il contratto. Oggi si è esaurita la discussione generale, con il Pd-tuttologo che, ancora una volta, dopo essere stato clamorosamente smentito circa l’obbligo di Pescara Parcheggi di pagare il Canone di occupazione del suolo pubblico, smentita giunta direttamente dall’Aipa, la società che gestisce il servizio, ha tentato di sollevare l’ennesimo ‘caso’ sulla cartella Tarsu inviata a Pescara Parcheggi dall’Ufficio Tributi. Addirittura il consigliere Del Vecchio ha annunciato l’invio delle proprie note agli ‘Organi competenti’, pensando forse che tanto basti per far aleggiare quei fantasmi che hanno invece caratterizzato l’amministrazione di centro-sinistra tra il 2003 e il 2008, amministrazione spazzata via da un drammatico terremoto giudiziario”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl Armando Foschi in riferimento alla discussione odierna sulla ratifica della delibera di giunta per la riduzione del canone a Pescara Parcheggi. “E’ bene ricordare che Pescara Parcheggi è una società al cento per cento comunale – ha sottolineato il consigliere Carlo Masci – ed è assurdo che il Comune chieda a una società, di cui è socio unico, un canone eccessivo, impedendo alla società stessa di stare in pareggio. Negli anni passati, prima dell’arrivo del centro-destra al governo della città, si è tentato di trovare altre soluzioni al problema dei parcheggi, e la storia esiste e si deve ricordare: se oggi siamo arrivati a Pescara Parcheggi è perché ci sono stati altri passaggi molto travagliati sulla gestione dei posti auto a pagamento della città, parcheggi che noi consideriamo un valore che deve restare al Comune, mentre altri pensavano che i parcheggi fossero un valore che doveva andare ai privati. In un anno e mezzo di gestione nessuno ha mai potuto dire una sola parola sulla gestione della società e sull’operato del suo amministratore delegato. Certo, oggi la società paga l’Iva che è un costo, ma se Pescara Parcheggi potesse essere utilizzata non solo per la gestione dei posti auto, ma anche per fare altre attività di servizio, l’Iva si potrebbe recuperare, è solo questione di buon senso”. Subito dopo in aula il Pd ha sollevato il ‘caso’ inerente la cartella per il pagamento della Tarsu, la Tassa sui rifiuti, che nei giorni scorsi è stata inviata dall’Ufficio Tributi al Comune. “Anche su tale problematica – ha osservato e spiegato l’assessore ai Tributi Massimo Filippello – il Pd sta tentando di sollevare un ‘giallo’ inesistente che gli uffici sono in grado di chiarire in maniera assolutamente trasparente. Il principio secondo il quale le società partecipate al 100 per cento dall’Ente pubblico debbano essere soggette al pagamento della Tarsu è stato sancito da una recente sentenza della Corte di Cassazione. Recepita la sentenza i nostri uffici hanno subito attivato la procedura per verificare come andasse tassata la società Pescara Parcheggi: la Tarsu si fonda su due principi fondamentali, ossia che chi inquina paga e, in secondo luogo, che la Tarsu la paga chi occupa un’area in gestione. Pescara Parcheggi in effetti occupa aree demaniali dove però sporcano tutti, non solo chi lascia l’auto in sosta, ma anche chi transita su quelle superfici, e quindi andava trovata una tariffa ad hoc da applicare alla fattispecie. Non trovando un ‘caso’ analogo specifico, il Dirigente dell’Ufficio Tributi ha emesso un avviso di accertamento applicando la tariffa utilizzata per i parcheggi al coperto, basata sul costo sostenuto dalla Attiva per la pulizia di quelle aree a partire dal marzo 2010. Ma ripeto: né nel 2010 né nel 2011 i nostri Uffici, né tantomeno Pescara Parcheggi sospettavano dell’obbligo di tale onere contributivo sancito e istituito solo in seguito alla recente sentenza della Corte di Cassazione, che però abbiamo provveduto subito ad applicare proprio per non far salire le eventuali sanzioni a carico del contribuente e dell’amministrazione comunale stessa. Una volta che abbiamo verificato l’esistenza dell’obbligo al versamento, il Dirigente ha emesso la cartella pari a circa 600mila euro, che però, se pagati entro i 60 giorni successivi, vedono la riduzione di un terzo delle sanzioni, scendendo a poco meno di 400mila euro. Ricevuta la cartella, Pescara Parcheggi ha presentato un’istanza di annullamento in autotutela, istanza consegnata venerdì scorso ai nostri uffici, annunciando, nell’istanza stessa, che, in caso di mancata risposta entro i successivi cinque giorni, avrebbe presentato ricorso dinanzi alla Commissione Tributaria. A quel punto il nostro Dirigente ha subito esaminato la pratica e, approfondita la tematica, ha ritenuto opportuno dare seguito alla rettifica del provvedimento applicando la tariffa più corretta, ossia la stessa che si applica per il porto turistico e gli arenili, ossia per le aree aperte al pubblico. Un provvedimento motivato in una relazione di quattro pagine in cui il Dirigente ha chiarito che in effetti la Tarsu non copre il costo dello spazzamento, ma solo quello della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e la tassa stessa si basa sulla potenzialità a produrre rifiuti da parte dell’utente. Nel caso specifico è evidente che il posto auto gestito da Pescara Parcheggi non produce la stessa spazzatura di un albergo, ma è piuttosto assimilabile alla quantità di rifiuti prodotta su un arenile. Di conseguenza gli uffici tecnici, e non certo la politica, hanno ritenuto opportuno procedere a una rettifica della cartella in autotutela, applicando la tassa di 70mila euro. Ancora una volta parliamo di una questione di natura puramente tecnica, che non ha nulla a che vedere con la politica, che non deve fare ingerenze, perché non è la politica che decide quali cartelle emettere ed eventualmente di quale natura, visto che la competenza è puramente degli Uffici e non degli assessori, dei consiglieri o del sindaco. E ancora una volta su tale vicenda il Pd sta inutilmente tentando di sollevare polveroni destinati a dissolversi come neve al sole”. Intanto conclusa la discussione generale sulla delibera, la seduta del Consiglio comunale è stata aggiornata a domani, sabato 29 dicembre, alle ore 9.

Nessun commento:

Posta un commento