lunedì 22 ottobre 2012

Antonelli: “La Zona Franca Urbana potrebbe essere rifinanziata attraverso i fondi comunitari non ancora spesi”

“La Zona Franca Urbana di Pescara potrebbe essere rifinanziata attraverso i fondi comunitari non ancora spesi dalla Regione Abruzzo e destinati a tornare indietro. E’ l’ipotesi emersa e formulata nel corso di un vertice convocato in Comune con tutte le Associazioni di categoria e forze produttive e sindacali del territorio per verificare tale possibilità. Ovviamente i tempi sono stretti: entro il prossimo 4 dicembre il relativo Decreto legge verrà convertito e prima di quella data dovremo riuscire a far reinserire anche Pescara tra i programmi rifinanziati. Per tale ragione ora dovremo subito allargare il Tavolo condiviso ai vertici della Regione, ossia il Presidente Gianni Chiodi e l’assessore alle Attività produttive Alfredo Castiglione, chiedendo poi anche il sostegno dei parlamentari abruzzesi per difendere Pescara in sede di riconversione del Decreto stesso”. Lo ha detto l’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli al termine del vertice convocato sulla possibilità di rifinanziamento della Zona Franca Urbana, alla presenza, tra gli altri, anche dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, di Confindustria, Confesercenti e Confcommercio, Casartigiani, Cna e Confartigianato. “La situazione è chiara – ha spiegato l’assessore Antonelli -: il Decreto Sviluppo ha rifinanziato le Zone Franche Urbane nelle regioni che prima rientravano nel cosiddetto ‘Obiettivo 1’, ovvero nelle regioni comprese nelle cosiddette ‘aree depresse’ del sud sotto il profilo dell’occupazione, Calabria, Campania e Sicilia. Quindi sino a oggi il progetto di Zona Franca Urbana di Pescara non sarebbe rifinanziato attraverso il semplice Decreto Sviluppo. Tuttavia, raccogliendo le sollecitazioni pervenute nei giorni scorsi dalle forze produttive della città sull’argomento, ho deciso di convocare un Tavolo condiviso per verificare se in realtà ci sia una possibilità anche per il capoluogo adriatico per essere ricompreso tra le Zfu da rifinanziare attraverso il recupero e la riprogrammazione delle risorse comunitarie non ancora spese, ormai a fine anno, dalla Regione Abruzzo. Teniamo conto che anche la Zona Franca Urbana di Pescara determinerebbe investimenti di sostanza, con relativo rilancio dello sviluppo, in un’area della città ‘depressa’ dove, la coincidenza del Piano del Rischio aeroportuale, non ha consentito di programmare un momento di crescita economica come avremmo voluto. La Zfu – ha ancora ricordato l’assessore Antonelli - rappresenta infatti uno straordinario volano per la nascita di nuova impresa, come nello spirito della legge finanziaria del 2007 che ha istituito il fondo di 50milioni di euro per le annualità 2008 e 2009, fondo destinato a favorire, a livello nazionale, lo sviluppo economico, sociale e occupazionale nei quartieri e nelle aree urbane caratterizzati da un forte disagio del proprio tessuto, ma comunque dotati di potenzialità inespresse. Pescara era rientrata tra i Comuni ammessi al finanziamento e, come primo atto, era stata individuata l’area caratterizzata da fenomeni di abbandono, che comprende 135 strade della città e che partendo dall’ex Circoscrizione Villa del Fuoco, con via Nora, via Raiale, via Breviglieri, via Tavo, via Stradonetto, attraversa via Tiburtina e via Tirino per finire nel quartiere San Donato-Fontanelle. Pescara era stata ammessa con altre 22 città italiane e il 28 ottobre 2009, dopo che la Commissione Europea ha approvato il regime di aiuto sotto forma di esenzione totale di imposta per i primi cinque esercizi dei redditi derivanti dalle nuove attività avviate nelle Zfu, tutte le città beneficiarie hanno sottoscritto a Roma, con l’allora Ministro dello Sviluppo economico Scajola, il Contratto di Zona Franca Urbana, nel quale sono stati previsti specifici impegni tra le parti per assicurare l’avvio efficace delle Zfu e per il conseguimento degli obiettivi di crescita dell’occupazione, con l’obiettivo di accompagnare la nascita e lo sviluppo di una piccola impresa per i suoi primi quattordici anni di vita. Nel marzo 2011 l’intero progetto si è arenato sino a quando, nei giorni scorsi, il Decreto Sviluppo ha rilanciato la possibilità di rifinanziare le Zfu, ma non ha compreso nell’elenco anche Pescara. Ora, con le Forze produttive del territorio, potremmo aver trovato la fonte di finanziamento nei fondi comunitari non spesi dalla Regione Abruzzo. Per tale ragione, muovendoci in totale sinergia con i rappresentanti del mondo sindacale ed economico, ora il prossimo passo sarà la richiesta di un incontro con i vertici della stessa Regione, il Presidente Chiodi e l’assessore alle Attività produttive Castiglione, quindi coinvolgeremo i Parlamentari abruzzesi affinchè in sede di conversione in legge del Decreto il prossimo 4 dicembre sostengano il reinserimento di Pescara tra i progetti rifinanziabili, ma Pescara sarà di fatto a costo zero per l’Italia potendo ricorrere all’utilizzo di risorse comunitarie destinate alla nostra regione, ma non spese”.

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