martedì 18 settembre 2012
Scoppia il ‘caso’ Naiadi: Mascia, "Interverremo"
“Approfondirò con l’assessore regionale allo Sport Carlo Masci la vicenda inerente le presunte difficoltà in cui l’imprenditore Luciano Di Renzo ha affermato oggi di trovarsi, tanto da non poter assicurare il futuro della squadra di pallanuoto e la riapertura del PalaPallanuoto. Parole sicuramente piombate come un fulmine a ciel sereno e sulle quali occorre fare chiarezza libri contabili alla mano: attualmente Di Renzo paga per la gestione della complessa macchina dell’impianto Le Naiadi un canone irrisorio, che si aggira intorno ai 1.500 euro l’anno, alla Regione Abruzzo che è proprietaria della struttura, grazie a un bando di gara indetto dall’ex giunta Del Turco, con assessore Enrico Paolini. Un canone mai ritoccato nonostante quella macchina oggi possa contare su introiti certi inerenti le centinaia di utenti che sono abbonati e che ogni giorno frequentano la struttura. E’ evidente che l’appello di Di Renzo merita uno studio attento, per verificare quali siano stati effettivamente gli investimenti sulla struttura, e soprattutto perché siano state realizzate opere come una Spa a fronte di tali e tante difficoltà economiche”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia replicando all’intervento odierno del dirigente della Pallanuoto Luciano Di Renzo e la sua protesta contro il mancato sostegno da parte delle Istituzioni. “Ho letto con molta attenzione le parole del manager Di Renzo – ha detto il sindaco Albore Mascia – e onestamente non comprendo quale genere di aiuto venga chiesto alle Istituzioni e sotto quale forma. In più punti Di Renzo afferma che non è la gestione de Le Naiadi a essere in difficoltà, però poi sostiene di non poter riaprire il Pala Pallanuoto, privando dunque i ragazzi delle squadre di un luogo in cui allenarsi, perché non riuscirebbe più a fronteggiare i costi di tale struttura. Quindi fa appello a imprenditori interessati a sostenere le squadre, ma accusa anche le Istituzioni di non averlo mai sostenuto economicamente. C’è evidentemente molta confusione sull’intera vicenda e stamane è stata mia premura contattare l’assessore regionale allo Sport Carlo Masci affinchè si possa insieme fare piena luce su quanto sta accadendo nel sistema gestionale de Le Naiadi che resta pur sempre un impianto sportivo di proprietà della Regione Abruzzo. Con la Regione Abruzzo diventa a questo punto emergenziale effettuare una verifica dei conti nella gestione de Le Naiadi, per non ripetere gli errori di disattenzione del passato che sono costati anni di abbandono alla struttura, con gravi danni per gli utenti e i fruitori dell’impianto. Di certo sappiamo che attualmente Di Renzo, responsabile anche della gestione della piscina di Francavilla al Mare, e che si è aggiudicato l’appalto per la gestione dell’intero impianto de Le Naiadi, paga un canone irrisorio per la struttura posta sul territorio di Pescara, credo circa 1.500 euro all’anno, e oltre alle quote inerenti gli abbonamenti versati dagli utenti per frequentate piscine, palestre e Spa, riscuote anche i canoni dei parcheggi a pagamento nel piazzale antistante Le Naiadi. Credo dunque che le parole di Di Renzo rendano improcrastinabile un incontro, convocato dall’amico Masci, per fare un controllo capillare circa le entrate effettive della struttura, e i costi sostenuti, partendo dalle spese vive, come consumi per le utenze e costi del personale, per poi passare agli investimenti, a partire da quelli realizzati con i fondi dei Giochi del Mediterraneo. Investirò del problema anche le componenti amministrative del Comune per un sopralluogo presso la struttura, per meglio capire come il Comune e le Istituzioni in generale possano ‘sostenere’ e dare aiuti alla società di Di Renzo: sicuramente non contribuendo economicamente al sostentamento delle squadre di Pallanuoto perché non è compito di Comune, Provincia o Regione divenire soci o azionisti di squadre di Pallanuoto o di calcio, né tantomeno possiamo imporre a imprenditori privati di erogare somme a favore della squadra presieduta da Di Renzo, e a tal proposito ricordo il naufragio, qualche anno fa, di quell’esperimento politico-sportivo tentato da qualche amministratore un po’ azzardato che si era fatto teorico garante di una fantomatica associazione ‘Amici della Pallanuoto’: ricordo roboanti conferenze stampa, con la presentazione di presunti benefattori, e poi il flop finale dell’intera esperienza e la chiusura delle Naiadi stesse. Ovviamente – ha ancora detto il sindaco Albore Mascia – non ritengo chiusa la vicenda che è grave e merita l’attenzione delle Istituzioni perché le Naiadi sono patrimonio della città, fanno parte della nostra storia e non permetteremo altri periodi bui per quella struttura, che significherebbe anche perdita di posti di lavoro. Il manager Di Renzo ha buttato un sasso nello stagno, ma ora dovrà chiarire quelle parole oggi piuttosto confuse”.
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