domenica 24 giugno 2012
Montesilvano: Di Mattia non vuole ridurre l'Imu sulla prima casa, Gervasi gli chiede di ripensarci
"Abbiamo appreso dalla stampa che è Vostra intenzione non ridurre al minimo il peso dell’Imu sulla prima casa, nonostante le sollecitazioni che invitano ad una riflessione più attenta verso i bisogni di tante famiglie.
Trattare l’abitazione principale come un bene da colpire fiscalmente è un indubbio errore che il nostro Governo nazionale ha compiuto. Ma non contenere il peso di questo pesante fardello fiscale sulle famiglie è un ulteriore passo falso che oggi si compie anche a livello locale". Così Vittorio Gervasi della lista civica “Democrazia e Libertà”, che aggiunge: "Le statistiche ci dicono che sette italiani su dieci sono proprietari di casa perché ritengono che sia una utile investimento per il bene di una famiglia,anche a costo di dover sopportare grandi sacrifici.
Si pensi a quante giovani coppie si vincolano al pagamento di una rata di mutuo che arriva a durare anche trent’anni. E’ evidente che l’Imu sulla prima casa finisce per colpire i risparmi e i sacrifici di un’intera vita.
Non si tassano i patrimoni, non si tassano i consumi di beni di lusso, ma si preferisce tassare indiscriminatamente il luogo dove si sviluppa la vita di ogni persona.
Quanti sentimenti, quanti ricordi sono associati alla nostra casa!
Non ridurre il prelievo fiscale - per quanto ad un comune è consentito – oltre a creare sconcerto apre anche ad un’altra riflessione: il federalismo fiscale, che Vi consentirà cari amministratori, di chiedere ai cittadini più o meno soldi, come pensate di attuarlo?
Ogni prelievo fiscale riduce il reddito disponibile dei cittadini, che nel caso di un padre e di una madre di famiglia, significa meno risorse per allevare i figli.
A breve dovrete decidere anche su altre aliquote – penso alla Tares (tassa sui rifiuti e sui servizi) in sostituzione della Tarsu – che decisioni state maturando ?
Non dimenticate che i cittadini di Montesilvano già pagano una pesante addizionale comunale Irpef.
Il guaio è che a fronte di questo consistente esborso non sembrano corrispondere servizi pubblici di grande qualità. Per questo mi permetto di rivolgerVi un accorato appello: invertite la rotta. Lo chiedono i cittadini, lo richiede il buon senso".
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