
Guardare lontano, al di là dello steccato: lo facciamo ancora?
Mi capita spesso di ascoltare, soprattutto tra i giovani, dicorsi monolitici contro Berlusconi, in chiave negativa.
Su Berlusconi è stato detto di tutto: la gamma delle accuse che ha ricevuto andavano dallo spaccio di droga fuori alle scuole medie fino all'associazione mafiosa.
Notizie non ufficiali, ma fatte passare abilmente dalla libera informazione contro questo feroce ex- dittatore, lo vorrebbero responsabile anche dello tsunami nel sud-est asiatico.
Sulla sua partecipazione alla strage delle torri gemelle non ci sono ancora sufficienti prove.
E' vero, Berlusconi non è uno stinco di santo, e anche prima di entrare in politica non ne era estraneo, essendo stato amico stretto di Craxi.
Berlusconi è stato nella P2, loggia eversiva di estrema destra, insieme a Cossiga, che è stato presidente della Repubblica, e a Costanzo, un suo grande amico ancora oggi, che, però, oggi si professa di sinistra, e si scioglie quando invita nel suo programma Massimo D'Alema.
Durante il governo precedente, proliferava tutta una letteratura anti-Berlusconi, tanto da poter essere classificata come un nuovo genere letterario.
Berlusconi è stato dipinto come un potente dittatore, il peggior politico della storia italiana, un fenomeno degno di disgusto senza precedenti.
Chi ha abboccato a tale visione forse scorda un pezzo della nostra storia, o forse non l'ha mai letta sui libri: è la lunga storia di egemonia democristiana, e, senza andare troppo lontano, di politici come Gava, Scotti, Forlani, Pomicino.
Mi è molto distante il pensiero di prendere le difese di Berlusconi, nè di dimostrare simpatie per questo o quel partito.
Vorrei solo far presente che la storia della sinistra italiana è costellata da una miriade di episodi altrettanto disgustosi, maturati dal '46 ad oggi.
Se ne può citare sommariamente qualcuno:
- Il dossier Mitrokhin e i rapporti con la Russia del nostro partito comunista.
- Il terrorismo rosso.
***
-Mani pulite :
I componenti, anche di spicco, del PCI, condannati nell'inchiesta mani pulite (che furono tanti anche se in minor numero rispetto a Dc e PSI).
La condanna di Achille Occhetto per finanziamento illecito ad una società per metà italiana e per metà tedesca orientale.
Gli oltre cento inquisiti del PCI che furono prosciolti perchè i reati ascrittigli erano caduti in prescrizione.
***
- La recente riforma dei servizi segreti, vera e propria legge "ad personam" in salsa Prodiana.
- Il comportamento di Prodi durante il sequestro Moro, che sapeva dove era il covo dei terroristi, e non lo disse esplicitamente, adducendo la storiella della seduta spiritica a cui avrebbe partecipato, e da cui sarebbe venuto fuori che lo spirito del democristiano Giorgio La Pira avrebbe rivelato che il covo dove era tenuto in ostaggio Moro aveva qualcosa a che fare con Gradoli (un comune in provincia di Viterbo). In realtà si trattava di Via Gradoli, a Roma.
Ricordo a tutti che Prodi è stato un pessimo presidente dell'Iri, e, in quanto democristiano, era un tempo considerato un nemico giurato dai comunisti. Gli stessi comunisti che, appena diventati Pds (oggi Ds), lo hanno eleggere Presidente del Consiglio per ben due volte.
E allora?
E allora mi chiedo di come abbiamo ancora la voglia di fare il tifo per questo o per quel partito.
Se una cosa sono le idee e le ideologie, altra cosa sono i partiti, che oggi hanno rinnegato gran parte del loro credo, e che nei fatti, hanno sempre agito in maniera diversa.
Vigiliamo, non perdiamo il nostro senso critico, di fronte alle cose.
Viviamo in un paese la cui vitalità si è ridotta al minimo, non siamo più in grado di guardare lontano.
Siamo vecchi.
Nelle idee, nei pensieri, nella mentalità.
I nostri politici sono vecchi.
Non abbiamo più coraggio, disprezziamo l'Italia. Ogni volta che viene fuori uno scandalo, un disservizio nell'amministrazione pubblica, o anche una minima cosa negativa nella vita di tutti i giorni, usiamo frasi come "E' tipicamente italiano", "Così funziona l'Italia".
Per favore smettiamola. Analizziamo bene la vita all'estero: si vive meglio in Francia? In Inghilterra? In Germania? Non mi sembra affatto. E nemmeno mi sembra che gli Stati Uniti, i dominatori del mondo, possano vantare un grande lifestyle, tra welfare inesistente, libera circolazione delle armi, criminalità dilagante, assistenza sanitaria plutocratica.
Rialziamo la testa. Di fronte a noi stessi, di fronte al mondo. Ci sono paesi in cui parlare male degli italiani è uno sport nazionale.
E' giunta l'ora di chiedere rispetto. In nome delle nostre grandi individualità, che soffrono ma lottano, della nostra lunga storia e della nostra grande cultura.
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