lunedì 18 agosto 2008

Notizie - Pescara Comandante Grippo: i contro


"Venni per la prima volta nella sede dei vigili, e uno spettacolo da presepe vietnamita si prospettò davanti ai miei occhi": così si espresse il sindaco d'Alfonso, durante il resoconto del 2007 sull'operato dei vigili, riferendosi alla sede vecchia della polizia municipale, all'epoca del primo incontro con il comandantedei Vigili Urbani Ernesto Grippo.
Nacque allora una solida alleanza, che vide i vigili beneficiare di nuove assunzioni, di una sede nuova e di tanti benefits.
Il sindaco si dotò da parte sua, di uno strumento potente per incamerare soldi.

Si tratta solo di fare rispettare la legge, o il comune deve incamerare soldi?

Il comune riceve 7 milioni di euro l'anno provenienti dalle multe. Prima dell'era D'Alfonso queste cifre erano impensabili. Sono in molti a Pescara, a denunciare il fatto che le multe siano solo un pretesto per fare cassa. Quanto c'è di vero?
Per quanto mi riguarda, non posso fare a meno di riportare alcuni episodi, da cui ognuno può trarre le proprie impressioni

Ricordo nitidamente un rilevatore della velocità posto in coincidenza con la discesa di Colle Renazzo e multe per il superamento della velocità massima consentita, in quel tratto, di 6-7 kmh.
Ricordo anche, che in questo periodo, l'anno scorso, i vigili fermavano a caso automobilisti e ragazzini su ciclomotore, senza che gli fosse dato un pretesto valido, solo per pescare qualcuno, nel mucchio, con i documenti del veicolo non in regola.

Ricordo, alcuni anni fa, le strisce ed un cartello che consentivano il parcheggio sul grosso marciapiede vicino allo stabilimento balneare" L'ammiraglia".
I vigili arrivarono, in un pomeriggio d'estate, e senza fare sconti a nessuno elevarono multe salatissime.

Il volantinaggio politico

Il volantinaggio sulle automobili è vietato. Prima del periodo elettorale, sono state elevate moltissime multe a cause di questa pubblicità non consentita, col risultato che i volantini, sulle automobili, sono pressochè spariti.
Quando ci sono state le ultime elezioni, le automobili sono state subissate di volantini elettorali (ho anche le foto). Le strade erano in un degrado indecoroso per quante cartacce c'erano per terra. Non ho visto in quell'occasione nemmeno un vigile contestare una multa per tale infrazione.
Questo piccolo, ma sostanziale esempio, rivela come anche a Pescara la legge non sia uguale per tutti.

Notizie- Pescara. Il Comandante Grippo: i pro


Una cosa è certa: da quando c'è lui a capo dei vigili , supportato dal Sindaco D'Alfonso, la gestione del traffico è cambiata notevolmente.
Vigili implacabili, con taccuino alla mano, che elevano multe per ogni genere di irregolarità stradale.
Da un lato ciò è positivo, perchè a Pescara manca la minima educazione delle norme stradali.
Si attraversa la strada in tutti gli angoli, ad esempio, tranne che sulle strisce.
Prima di Grippo, le auto in doppia e in tripla fila, a corso Vittorio Emanuele e a Via Nicola Fabrizi, erano la norma, con vigili sempre buoni, che, se arrivava subito l'automobilista a spostare la macchina, non scrivevano la multa.
il dato più positivo dell'operato del comandante dei vigili è questo: dgennaio ad agosto, nel 2007, i morti per incidente stradale, a pescara, sono stati 6.
Nello stesso periodo, nel 2008, non ve n'è stato nessuno. Di sicuro ha influito la massiccia presenza della polizia comunale nelle strade.
Indisciplinati
E' vero, siamo indisciplinati: le bici vanno in ogni senso di marcia, c'è chi parcheggia sul marciapiede la sua auto, chi, per riprendere il bambino dalla scuola, si ferma dieci minuti nel bel mezzo della strada.
L'elencazione potrebbe durare a lungo.
Provate ad attraversare fuori dalle strisce in un qualsiasi paese straniero. A Pescara gli automobilisti, che ci sono abituati, sono pronti a fronteggiare la vostra sconsideratezza.
All'estero no. E' un buon monito, visto che siamo ancora in periodo di vacanze.

domenica 17 agosto 2008

Una prestazione da criticare


Tutto si riassume nel sorrisetto di Perluigi Casiraghi, Ct della nazionale, a fine partita.
Sconfitta accettata allegramente, partita affrontata altrettanto allegramente.
L'Italia olimpica, che come le sue avversarie è formata quasi completamente da under 21, perde 3 a 2 con il Belgio nonostante dal primo tempo giocasse in superiorità numerica.
Il terzo goal è stato alquanto insolito per una difesa italiana: difensori sbilanciati ingenuamente in avanti, disordinati nel fronteggiare l'attacco, il giocatore belga che ringrazia e regala ai suoi il passaggio di turno.
Perdere va bene, ma questi sono segnali di scarso impegno, o comunque di attaccamento alla maglia e alle olimpiadi insufficiente.
La prova del nove è il sorriso sereno di Casiraghi: "Abbiamo perso, ma è nello spirito olimpico accettare serenamente la sconfitta senza drammi".
Conosco troppo bene la mentalità degli allenatori italiani, le sceneggiate che fanno, nelle competizioni a cui tengono, per un rigore non concesso o un fallo di mano avversario non ravvisato dall'arbitro.
Casiraghi, se si fosse trattato di un europeo o di un mondiale, sarebbe stato di ben altro umore.
La prestazione con il Belgio è da criticare, non c'è stato sufficiente impegno, non ci si è creduto abbastanza, la prestazione è stata scadente, colpevolmente.
Ora i presidenti dei club che vedono tornare alla base i loro ventenni preziosi sono più contenti, perchè possono riutilizzarli. In fondo, erano "solo" le Olimpiadi, vero?

martedì 5 agosto 2008

Edgar Reitz ed il suo capolavoro


Praticamente sconosciuto alla maggior parte del pubblico italiani, Heimat 1 può comunque annoverarsi tra i capolavori della storia del cinema europeo.
Si tratta di un lungo film che ha peculiarità tipicamente tedesche, come i dialoghi di stampo filosofico, per un particolare senso della mistica, e per altri temi ricorrenti come quelli del genio.

Edgar Reitz, il suo regista, creò questa decalogia negli anni 80. Si tratta di una fiction televisiva di alto livello, come il decalogo di Kieslowski o altre operazioni simili.

E' la saga di una famiglia tedesca dell'Hunsruch (terra natale del regista), nella Germania ovest, che viene ripresa durante varie epoche storiche: la fine della prima guerra mondiale, il padre di famiglia che fugge senza un motivo, lasciando sola Maria con i figli Anton ed Ernst. Durante la seconda guerra mondiale, Maria conoscerà Otto, dal quale avrà Hermann. Dopo tanto tempo di distacco da Maria, Otto ritorna per poco tempo, ma è già costretto a ripartire per le operazioni belliche. Viene chiamato per disinnescare una bomba, ma muore nel tentativo. Intanto il primo figlio di Maria Anton, un giovanotto deciso e ambizioso, torna dalla guerra a piedi, dopo aver percorso migliaia di chilometri.
Proprio mentre ritorna Anton, riappare il padre, che è diventato un ricco industriale americano, giocoso e strafottente. Maria non lo perdona: non può essere più come prima.
Anton, grazie ad un prestito del ricco padre, diventa un industriale di prodotti ottici, e sarà molto bravo nel gestirla. Nel frattempo Hermann Simon, il terzo figlio adolescente, ha la sua prima esperienza amorosa con Clarchen, una delle due domestiche di casa Simon, di 11 anni più vecchia.
Verranno scoperti, tra l'indignazione della madre e del primo figlio, e con il tentativo di difendere questo amore da parte del secondo fratello Ernst, e dell'altra giovane governte. Clarchen, che rimane incinta e deve abortire, dovrà cedere, nonostante l'amore continui e i due si vedano di tanto in tanto, sferzata dalle minacce di denuncia della madre e del primogenito Anton.
La puntata dell'amore tra Hermann e Clarchen è una delle più belle della serie. Già si comprende la differenza tra i due fratelli maggiori: Uno senza troppe sfumature, ma deciso e vincente, l'altro che diventa solo più tardi un imprenditore di successo, e che in amore ha una sensibilità più varia, con tante relazioni instabili che costellano la sua vita: Ernst, a differenza di Anton , è un sognatore, appassionato di aerei.
Hermann, dopo diversi anni, si consacra come un musicista d'avanguardia importante, incompreso dai suoi compaesani che sono gente semplice, ma pur non potendo capire la sua musica sono contenti per lui. Intanto il mondo della musica tributa ad Hermann onori importanti, come quello di dirigere un suo concerto trasmesso in diretta alla radio.

In questa serie c'è un'alternanza di bianco e nero e di colori nella fotografia, che talora ha un senso, talora forse, lo ha di meno.

IHeimat2 èi ncentrato sulla giovinezza di Hermann e sul genio, ,a è meno brillante di Heimat1.
Nel 2004 la saga continua con Heimat 3, a 20 anni esatti dal primo episodio

lunedì 4 agosto 2008

Calcio- Nuovo colpo del Pescara


Il Pescara ha ufficializzato l'acquisizione dell'intero cartellino di Anselmo, noto giocatore di calcio Balilla. "Sono contento di essermi liberato finalmente da quelle sbarre di metallo che mi infilzavano i fianchi", è stata la prima dichiarazione del neoacquisto biancazzurro

Omino Michelin-2


L'Omino Michelin conquista Pescara


E' un Venerdì notte di mezza estate. La temperatura è elevata, i giovani sono tutti riversati sulla riviera per ammazzare il tempo piacevolmente in compagnia, per bere una bevanda ghiacciata, o per ballare.

E' quasi l'una di notte, ma la musica non parte. Molto strano. Inizia a circolare la voce che un'ordinanza del sindaco ha vietato, per motivi di sicurezza, la musica a tutto volume sulla Riviera Nord.

Ma nel momento di maggiore noia, in cui la serata prende una piega deludente, ecco ciò che non ti aspetti: a bordo di un veicolo commerciale a tre ruote, un'Ape Piaggio, compare, come in una parata di stars, l'omino Michelin, che attraversa tutta la riviera salutando e dispensando sorrisi.

Pronta la risposta ilare e gioiosa del popolo della notte.

Non contento, il ragazzo vestito da omino Michelin si ferma presso lo stabilimento Maja e si concede a degli improvvisati fans.

Notizie- Abruzzo -Politica. Zio Remo spara ancora


Ezio Ardizzi, presidente della Camera di Commercio di Pescara, ha organizzato, per il 10 agosto, un evento intitolato: un applauso per l'Abruzzo. Ha presentato, pochi giorni fa, l'iniziativa nella sede della Confcommercio. Ospite d'Onore: Remo Gaspari.
L'intervento di Ezio Ardizzi è stato accorato e condivisibile: si è scagliato contro due principali bersagli: lo statalismo, che in Abruzzo è più forte rispetto ad altre regioni, e l'atteggiamento di rassegnazione che c'è nella classe dirigente riguardo la possibilità di rimettere in piedi l'Italia.
Remo Gaspari, 87 enne, gli ha fatto eco, denunciando gli sperperi di denaro pubblico.
"Quando ero io a governare, ha affermato l'ex ministro Dc, i governanti risolvevano più efficacemente alcune piaghe sociali come la disoccupazione. Io ho lasciato la politica quando l'Abruzzo era ancora in una fase di splendore. Dal 1978 al 1992 l'Abruzzo è cresciuto di un punto percentuale in più della Lombardia, dal punto di vista economico.
Cercare delle forme di riscatto per l'Abruzzo, è legittimo, come lo è fare richiamo ad un rinnovamento. Chiamare però Remo Gaspari a supporto di tale operazione è però un vero controsenso.
Gaspari ha fatto parte della Dc, che è stata la maggiore responsabile del nostro debito pubblico in 50 anni circa di governo. Gaspari non si può esimere da quel contesto e da un giudizio negativo verso quel passato.
Rinnovamento sì dunque, ma che sia reale.